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Letteratura Poeti Famosi



Volevo.

Volevo.

Volevo con grande energia modificare
quel che sarebbe avvenuto ‘ dopo ‘
e con la fantasia che tanti
mi attribuivano annullare il desiderio,
la passione, il coraggio, la paura,
i vivi che non son più tali lasciarli
li’ in attesa del giudizio, non amare
e non credere piu’ agli imbroglioni
avidi e poveri d’onore, questi sono
la vera piaga dell’Universo, si sono rivestiti di un incredibile e immeritato valore umano, loro sono vittime della loro stessa inefficace e insensata psicologia da folli, loro son grandi quando recitano perché non sanno ancora quale sia la loro vera identità.

Perché scrivo cio’ invece di raccontare storie d’amore, ebbene amici il sapere
che nasce Gesù e poi l’uomo lo tradisce
e uccide per pochi denari ha reso traballante il mio vibrante desiderio
di far parte di questo mondo colmo
di incertezze e turbamenti silenziosi, striscianti fino a giungere nel profondo
del nostro piccolo tesoro… L’ANIMA
e confondere i suoi valori e sopprimere
i suoi miracoli d’amore e la sua raffinata intelligenza nel saper amare senza essere vista e con infinita capacità di osservare guidare l’umano verso mete senza crudeltà.

Ad evocare anche il nostro provato spirito, annullando anche il fallace orologio bloccando le sue inarrestabili lancette.
Io voglio vivere, ora ho capito che
il tempo non e’ senza fine, non e’ inarrestabile ci vuole coraggio per non morire prima di aver davvero vissuto.

Raffaele Feola.



Vita ricordi e speranze.

 

Vita ricordi e speranze.

 

La vita signori miei è
un grande spettacolo,
una grottesca recita e di vero
c’è solo il tempo e il suo
trascorrere lento ma veloce.

 

Raccogliamo con grande
passione e con dovizia di particolari
ogni cosa che possa un giorno
echeggiare nei nostri ricordi,
ma spesso son solo rimpianti.

 

Si perché senza un brivido
d’amore e di fede c’è solo
il fervore di una purezza
Insignificante e monotona,
poco edificante e inutile.

 

Rincorriamo come ultima chance
al suicidio della verità e del suo
sapere, mio Dio come siamo
poveri e miseri, malconci
e perdutamente impacciati.

 

La consapevolezza di una sfrenata
voracità di assaporare quel che
qualsiasi saggio chiamerebbe 
l’ impietoso fallimento di una idea
chiamata “ vita “ e dei suoi sogni.

 

Ormai sono irrealizzabili, il declino
è ormai avvenuto dove ogni buona
azione corrisponde ad una risposta
brutale e violenta, siamo ormai stati
brutalizati e sconfitti e senza rivalsa.

 

Potremo raccontare ai posteri solo
l’oscuro avvicendamento degli eventi
che hanno dissolto l’umanita’ e i suoi valori, le speranze, la fine di ogni
dottrina e di ogni sublime pronostico.

 

Raffaele Feola.

 



Torna, torna ora o mai più.

 

Torna, torna ora o mai più.

 

Leverò il grido di all’erta
quando giungerà
l’arrivo del grande freddo,
ho solo vesti sottili,
e il mio cuore indifeso
e malato patisce il gelo,
oltre alla solitudine.

 

Troppi malanni da quando
fuggisti le mie mani sono ormai
rigide e rese tremule
dal costante trascorrere
del tempo inesorabile e non
potrebbero più abbracciarti
né fare dolci carezze
al tuo viso
incantato e amorevole.

 

Hai deciso di sottrarre
alla mia vista
le tue guance rosee
seppure rigate da rivoli
di lacrime per un dolore
che mai hai vissuto
ne sofferto perché
io ti amavo e ti amo
oggi più che mai.

 

Certo fui io il tuo
compagno, ma che male
posso averti inflitta se son
discreto nel palesare
astio a chiunque
e non tollero vendette,
ma solo perdono
e affetto per chi vive
perennemente nel mio
premuroso cuore.

 

Torna amore mio
ho bisogno di te
e del tuo perdono
prima che sia troppo tardi,
vorrei dirti quello
che non ti ho mai detto,
dei miei sogni,
delle mie intenzioni
sul nostro futuro, ma dirti
soprattutto ancora
una volta “ TI AMO “

 

Raffaele Feola.

 



Io e il mio cuore malevole.

 

Io e il mio cuore malevole.

 

Io e il mio cuore siamo nemici,
e correi di aver visto solo
malvagi visioni di ombre
vaganti e beffarde che
seminano solo discordie.

 

Il tuo respiro cuore mio
annerisce e offende,
sei un essere irritante,
parte di uno squallido
perpetuo supplizio.

 

Io, tu, noi infelici erranti
in un mondo alla deriva,
sommersi da una vita
cosparsa di abbracci
tutt’altro che invitanti e
freddi come il marmo.

 

Ora ancora ho compreso,
che di nulla e nessuno
son obbligato a compiacere,
e tu mio odioso cuore non dire
e rallenta i tuoi odiosi battiti.

 

Il mondo della lealtà e dell’amore
e di pochi meritevoli eletti,
e gli esseri impuri come me
mai avranno pace, poiché avevo
il mendace assurdo sentore
di avere due anime, che follia.

 

Raffaele Feola.

 



L’anima, amica e fonte di speranze.

L’anima, amica e fonte di speranze.

 

Quante celestiali mani hanno accarezzato il mio cuore e ispirato il bel progetto di amare tutto e tutti, e’ una gioia immensa, grazie mondo.

 

La vita e’ uno spettacolo a volte meraviglioso, altre commovente, poi improvvisamente triste ma non demordo, so che non sono solo.

 

L’albero in autunno perde le sue foglie ma non e’ triste perche’ sa che in primavera ne verranno di nuove e forse piu’ belle, io ho forza e ci credo.

 

La mia anima e’ con me non mi ha mai abbandonato Ella e’ mistica e non illude mai e sprigiona verita’ inconfutabili e da lei nasce la ragione.

 

Mi ergo al di sopra di ogni cattiveria di ogni malvagità’ voglio essere un bravo scolaro nella classe dei penitenti e dei frustrati e rinascero’.

 

Addio a tutti i miei miraggi, ai sogni che non esistono e che hanno messo la mia vita su un percorso fatuo e vuoto di significato, ora ho capito.

 

Raffaele Feola.

 



È giunta l’ora.

È giunta l’ora.

E’ dunque arrivato l’emaciato sogno,
odioso e avvilente e il suo falso sentore
di un onirico seducente desiderio.

Ne contemplo il significato e generoso cosparge il mio cuore di voglie pazze
e di astrusi e mutevoli affetti.

Folle è l’avversa vita mia ricca di piccinerie
mi alletta con inutili ninnoli ostentando
per me buffi inganni da gonzo.

Mai e poi mai sarò un poeta volli per te
togliere la maschera ma nulla si può, fui ridicolo e tale rimasi seppur con collera.

Sei una sirena silenziosa non ti sento più,
il mio cuore è stanco dell’ ingrato soffrire,
son fragile scosso e scorato.

Accondiscende ma è vigile,anche
se il suo battito è sempre più lento
e insicuro, ma son certo che ti rivedrò.

E davanti a un caldo camino brinderemo
col calice dell’amore al poter vivere in un mondo cosparso di serenità e d’affetto.

Raffaele Feola.