Se stai per andare in vacanza non abbandonare chi ti ha donato la vita e il suo cuore

 

..ricorda che io sono un tuo amico...
sono un tuo piccolo "figlio"... da dover accudire..
..ti sono sempre vicino quando sei triste..
gioco con te quando hai voglia e tempo...

Se quest'anno vai in vacanza...
non ti dimenticare di me...

Io sono una parte della tua famiglia...
portami con te sempre!

14febbraio

 

“Quando il mio padrone mi ha chiesto di salire in auto, pensavo che stessimo andando al parco. Ero stato buono tutto il giorno, e lui come premio era solito regalarmi, una volta ogni tanto, la gioia di portarmi in un posto incantato, in cui potevo correre a perdifiato, giocare con lui, sentirmi libero, io che da quando ho ricordi, ho sempre indossato, con tutta la gioia del mondo, un guinzaglio…

La strada durava di più. Al parco non si arrivava mai. E lui aveva una faccia strana. Cupa. Non era il solito, mi guardava male, e quando provavo ad annusarlo, come ero solito fare, per dimostrargli la mia vicinanza, mi dava botte sul muso, per farmi allontanare. Non capivo. Non capivo, ma mi fidavo. Io e lui siamo sempre stati una cosa sola. Gli sono stato vicino quando era triste e quando era allegro, quando lo vedevo viaggiare alla conquista del mondo e quando, invece, tornava a casa sconsolato, e si rifugiava nel mio affetto e nella mia coda scodinzolante per riuscire a ritrovare il sorriso.

Siamo arrivati sul ciglio di una strada che non avevo mai fatto prima. Siamo scesi, e sul suo volto ho visto scorrere una lacrima. Continuavo a non capire, ma continuavo a fidarmi. Ha tirato fuori dalla tasca la mia pallina preferita, e sono stato talmente contento di vederlo con quel gioco in mano, che per un attimo mi sono dimenticato della sua espressione. Ho rincorso la palline che mi ha lanciato e dopo un attimo…Non c’era più.

L’ho cercato, ho pianto, ho abbaiato, ho girato non so quante ore, e giorni, e settimane. Ho sofferto il caldo e la sete, la fame e la solitudine. Non c’era più. E’ stata colpa mia. L’ho perso di vista. L’ho lasciato solo per rincorrere quella stupida pallina. E ho perso in un secondo tutto quello che avevo al mondo. E’ stata sicuramente colpa mia, perchè lui non se ne sarebbe mai andato senza di me. Ho sentito storie di cani che vengono abbandonati dai padroni, ma non ci credo. Il mio cuore non può credere a simili cattiverie. E’ accaduto tutto per caso. Per colpa di un destino maledetto, che ha separato le nostre vie.

E anche adesso, che sono riuscito a trovare una nuova famiglia, dopo aver passato qualche mese in una specie di ostello per noi altri, che gli uomini chiamano canile, non riuscirò mai a scordarmi del mio adorato padrone. Che è chissà dove, là fuori nel mondo. E che spero tanto, un giorno, di poter riabbracciare. Perchè il mio cuore e la mia coda, da quando non lo vedo, non viaggiano più veloci come solo lui era in grado di farli andare“.

Roberto Arduini